Il vero fascismo non è prendere a manganellate chi la pensa diversamente. Il vero fascismo è la normanità dell'odio; tanto normale da non sembrare nemmeno più odio ma solo un'opinione come un'altra. In questo l'Italia è rimasta un paese fascista.


domenica 3 febbraio 2013

Brandacujun

Il brandacujun è un piatto tipico del ponente ligure, Oneglia e Sanremo se ne disputano l’origine, dal nome a dir poco curioso e dalla derivazione incerta. Qualcuno dice branda cujon, qualcun altro brand de cujun, altri ancora brandà a cujun; ma mentre sul significato letterale di cujun non ci sono dubbi e sono tutti d’accordo, le dispute si accendono sul termine branda; qualcuno lo fa derivare dal provenzale brandar, brandesà in onegliese sbattere, perché appena cucinato e quindi bollente andava scosso manualmente fra due pentole di coccio col manico per amalgamarlo bene, e veniva affidata ad un commensale con l’ordine: “Branda cujun, che ciu ti u brandi ciu è bun” (Agitalo... stupidotto, che più lo agiti e più è buono).
Alcuni vecchi naviganti sostengono, invece, che branda ha il significato di “schiaccia”; Gian Luigi Beccaria, celebre linguista, sostiene che branda potrebbe derivare dal termine piemontese brand, “acquavite”, assumendo in questo caso il più vasto significato di “scaldare”.
Le ultime due tesi sono molto suggestive perché gli ingredienti di questo piatto, tipico della cucina di bordo, dovevano essere messi tutti in un mortaio per essere pestati; il mortaio andava posto tra le gambe per tenerlo fermo, perciò si pestava quello che c’era nel mortaio e anche quello che ci stava sotto, “scaldandolo”.
 
 
Ingredienti (per 4 persone) : stoccafisso bagnato 600gr., 1 spicchio d’aglio, prezzemolo fresco tritato 1 cucchiaio da tavola, basilico fresco tritato 1 cucchiaino da caffè, patate 400gr., cipolla media (150gr. circa), ½ bicchiere d’olio extravergine, il succo di un limone, 2 uova sode, pinoli 30gr., olive taggiasche 50gr., sale e pepe.
 
Preparazione : Bollire lo stoccafisso, le patate e la cipolla. Tritare il prezzemolo, il basilico e l’aglio (al quale andrà prima tolta l’anima), aggiungendo l’olio e il succo del limone; mescolare tutto molto bene. Snocciolare le olive e tagliarle a pezzetti. Tostare leggermente i pinoli in un tegame. Scolare lo stoccafisso e pestarlo grossolanamente in un mortaio; porlo in una pentola di coccio insieme alle patate e alla cipolla tagliate a fette. Versarvi sopra l’emulsione di olio, prezzemolo, limone e aglio aggiungendo le olive sminuzzate, le uova sode sminuzzate ed i pinoli tostati. Aggiustare di sale, se occorre, e pepe. Mettere il coperchio alla pentola, tenere ambedue ben fermi con le mani e scuotere energicamente per amalgamare bene gli ingredienti.
 
Servirlo tiepido accompagnandolo con del buon pigato.
 
Buon appetito.

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