Il vero fascismo non è prendere a manganellate chi la pensa diversamente. Il vero fascismo è la normanità dell'odio; tanto normale da non sembrare nemmeno più odio ma solo un'opinione come un'altra. In questo l'Italia è rimasta un paese fascista.


mercoledì 29 giugno 2011

Bye, bye Wildman...

Larry "Wildman" Fischer
(Los Angeles, 6 novembre 1944 – Los Angeles, 16 giugno 2011)


R.i.p.

lunedì 27 giugno 2011

Man Ray @ Museo d'Arte, Lugano



Trasferta elvetica, ché a Milano le esposizioni di un certo livello scarseggiano ormai da parecchio tempo, venerdì 27 maggio per poter visitare l’esposizione che la città di Lugano ha deciso di dedicare alle opere di Man Ray, poliedrico artista statunitense di origini russe nato a Filadelfia, ospitate nella spartana e austera sede del Museo d’Arte.

Donne dagli sguardi intensi, dai lineamenti decisi e dai fisici quasi mascolini, insomma tipe “toste” quelle immortalate da Ray, come la marchesa Luisa Casati (già raffigurata da Giovanni Boldini nel 1908) fotografata nel 1922, Meret Oppenheim sua musa negli anni ‘30 ma soprattutto la conturbante e luciferina Juliet Browner: moglie e musa sposata nel 1946.
Molti anche gli amici che Ray immortalò: da Henri Matisse a Erik Satie, da Jean Cocteau a Pablo Picasso.

Propedeutico alla visita è stato un eccellente risotto con punte d’asparagi gustato presso l’ "Orologio", storico ristorante cittadino dal fantasioso nome...

Aloha.

venerdì 24 giugno 2011

giovedì 23 giugno 2011

Vita da punk...


“Trovarsi nel posto giusto al momento giusto e mandare tutto un po’ a culo” potrebbe essere il sottotitolo di “Oltre l’avenue D”.
L’autore è Philippe Marcadé, classe 1954, francese arrivato negli States diciassettenne, testimone oculare della nascita della scena punk newyorkese e fondatore dell’oscura blues band chiamata The Senders.

Il libro abbraccia il decennio 1972-1982 e racconta, attraverso gli occhi di chi li ha vissuti, splendori e miserie del punk rock nella Grande Mela, concerti epici in locali leggendari intrecciati con l’emarginazione, l’eroina e l’AIDS .
Mercadé ha conosciuto e ha suonato con i maggiori artisti dell’epoca come Johnny Thunders, Wayne Kramer, Debbie Harry, Dee Dee Ramone, Mink DeVille, Arthur “Killer” Kane e tantissimi altri artisti che infiammavano le serate al CBGB’s e al Max’s Kansas City e con alcuni di loro ha stretto anche forti e, troppo spesso, tossiche amicizie.

Purtroppo le 191 pagine del libro risultano un lungo elenco di fatti e aneddoti, a volte divertenti ma molto più spesso tragici, senza alcun barlume di analisi dell’epocale fenomeno di cui Marcadé è stato testimone oculare e in minima parte artefice.
Sembra quasi che l’autore si sia limitato a premere il tasto rewind della propria memoria e acriticamente abbia iniziato a scrivere i propri ricordi di reduce, di sopravvissuto.
La stessa prefazione di Legs McNeil più che illustrare i contenuti del libro è uno spottone, di cui nessuno sentiva il bisogno, per il proprio “Please, kill me” e l’introduzione di Debbie Harry è una striminzita mezza paginetta con il racconto di un episodio di cui si leggerà poi nelle pagine successive.

Nulla di nuovo sotto il sole e, purtroppo, un’altra occasione mancata.

Aloha

martedì 21 giugno 2011

Sogni strani...



Venerdì notte ho sognato di essere una supposta che era stata chiamata a compiere il proprio dovere.
Con fatica e difficoltà mi stavo facendo strada nel buio più completo quando qualcuno, con l’accento e la voce di Vittorio Feltri, pieno di presuntuosa arroganza, ha tuonato: “Scansati! E portami rispetto, tu non sai chi sono io!”.
Non ho risposto per le rime, come spesso mi capita di fare nella vita reale, anzi mi sono fatto cortesemente da parte perché, anche al buio, sapevo bene di essere di fronte solo a un gigantesco stronzo.

Aloha.