Il vero fascismo non è prendere a manganellate chi la pensa diversamente. Il vero fascismo è la normanità dell'odio; tanto normale da non sembrare nemmeno più odio ma solo un'opinione come un'altra. In questo l'Italia è rimasta un paese fascista.


venerdì 28 dicembre 2012

Bye bye, Mrs. Bass...

(St. Louis, 3 luglio 1940 - St. Louis, 26 dicembre 2012)

Conobbi la sua voce ascoltando questo brano dell'Art Ensemble Of Chicago:


r.i.p.

martedì 25 dicembre 2012

Una bella domenica

Domenica, 16 dicembre avevo organizzato un rinfresco a casa mia:

bocconcini di salsiccia piccante nella pasta sfoglia


frollini misti con olive taggiasche, pistacchi e acciughe

mini croissant di pasta sfoglia con prosciutto cotto e scamorza affumicata

mini croissant di pasta sfoglia con tapenade di pomodori secchi

vol au vent con funghi trifolati

Poi hanno iniziato ad arrivare gli invitati e il servizio fotografico (che parolone!) è andato a farsi friggere, comunque in tavola c'erano anche:
 
- Frittata di mezze penne con verdure al curry
- Babaganoush
- Hummus
- Guacamole
- Olive all’ascolana
- Nervetti in insalata
- Salame cremonese
- Quiche con salmone affumicato e porri
- Cheesecake al salmone
- Gnocchi alla romana con speck
- Spezzatino con piselli
- Crostata con ananas
- Crostata con pesche
- Tiramisù
 
Prosecco e birre varie hanno dissetato gli ospiti.
 
Aloha.

domenica 9 dicembre 2012

I migliori album del 2012

Ovviamente questa classifica rispecchia solo il mio gusto personale...

1. Dead Can Dance - Anastasis


2. White Manna - White Manna

3. Kaki King - Glow
 
4. Amadou & Mariam - Folila

5. Artisti Vari - Spirit Of Talk Talk

6. Om - Advaitic Songs

7. Django Django - Django Django

8. Goat - World Music

9. Minotaur Shock - Orchard

10. Jack White - Blunderbuss


Buon ascolto.

sabato 8 dicembre 2012

Lawless



L'ho visto mercoledì pomeriggio al cinema Arlecchino. Una proiezione praticamente privata: 8 spettatori di cui uno dormiva.
 
Esteticamente un bel film, con un'ambientazione e una ricostruzione scenografica molto curate. Il cast calza molto bene i panni dei personaggi che interpreta (Gary Oldman stilosissimo come sempre) ma tensione zeroalquoto, e qui il buon Hillcoat ha toppato alla grande.

Credo che il Nick Cave sceneggiatore abbia fatto ciò che ha potuto considerato che il film non è una storia originale ma è tratto da un libro ("La contea più fradicia del mondo" di Matt Bondurant, nipote di Jack Bondurant, la voce narrante nel film.) a meno di non stravolgere il tutto...
Il Nick Cave morto ammazzato, riverso in un'auto e crivellato di colpi all'inizio del film è senza prezzo e la colonna sonora è spaventosamente bella ma forse più per merito di Warren Ellis che di Cave.
 
Buona visione.

domenica 11 novembre 2012

Castagnaccio

Autunno, tempo di castagne... slurp!



Ingredienti : farina di castagne 250gr., latte 500ml., zucchero semolato 35 gr., olio d’oliva 40 gr., uva sultanina 50gr., pinoli 50gr. e un pizzico di sale.
 
Preparazione : mettere a bagno in acqua tiepida per 30 minuti l’uva sultanina.
In un piccolo tegame far dorare i pinoli a fuoco bassissimo.
Preriscaldare il forno a 200°.
In una bastardella mettere la farina precedentemente setacciata, lo zucchero, l’olio, il sale e aggiungere il latte a filo mescolando energicamente con una frusta in modo che non si formino grumi. Il composto risulterà molto fluido ma non c’è da preoccuparsi, è così che deve essere.
Ungere leggermente la teglia con un filo d’olio, versarvi il composto e cospargerlo con l’uvetta e i pinoli.
Infornare e cuocere per circa 45 minuti o fino a quando sulla superficie della torta si saranno formate delle crepe.

Attendere 10 minuti prima di sformarla e servirla.
 
Buon appetito.

sabato 10 novembre 2012

Quiche con salmone affumicato e porri

Settimana gastronomicamente intensa quella trascorsa a Chiavari. Oltre al brasato di polipo ho prodotto anche questa quiche e altro ancora che pubblicherò nei prossimi giorni...


 
Ingredienti (per una teglia da 28cm di diametro) : basta brisée 300gr. o una confezione di quella già pronta, salmone affumicato 200gr., porri 300gr., patate 150gr., 6 uova intere, creme fraîche 100ml., parmigiano reggiano grattugiato 100gr., burro 30gr., sale e pepe q.b..
 
Preparazione : preriscaldare il forno e portarlo a 150°. Stendere la pasta brisée nella teglia, porvi sopra un foglio di carta da forno, coprire con fagioli secchi e infornare per circa 15 minuti.
Nel frattempo tritare grossolanamente il salmone.
Lavare, mondare, tagliare a rondelle i porri e farli appassire in un tegame con il burro per circa 10 minuti.
Lavare, sbucciare e tagliare le patate a fette sottili con una mandolina.
In una ciotola sbattere le uova con la creme fraîche, il parmigiano, una generosa macinata di pepe e aggiustare di sale.
Una volta cotta la pasta rimuovere la carta da forno con i fagioli, e disporre sulla pasta prima il salmone poi le patate e infine i porri; quindi irrorare con il composto di uova.
Infornare a 150° e far cuocere per circa 40 minuti o fino a quando non si sarà formata in superficie una crosticina dorata.

Una volta sfornata , lasciare intiepidire la quiche prima di sformarla e poi tagliarla.
 
Buon appetito.
 
p.s.: anche questa quiche può essere prepararta in versione mono porzione.

venerdì 9 novembre 2012

Brasato di polipo con polenta

L'altra sera ho pensato "famolo strano!" ed è saltato fuori questo piatto...
 

Ingredienti (per 4 persone):
per il brasato: un polipo pulito da circa 700gr., cipolla 200gr., sedano 150gr., carota 200gr., nero d’avola (o altro buon vino rosso strutturato) 150ml., 1 foglia d’alloro, olio evo 50gr., sale e pepe nero q.b..
per la polenta: farina bramata 500gr., acqua 2lt. e sale 20gr..

 
Preparazione :
brasato: mondare e lavare la cipolla, il sedano e la carota, quindi tagliarli a dadini (brunoise). In una casseruola, possibilmente di coccio, far soffriggere le verdure e l’alloro con l’olio.
Tagliare a tocchetti il polipo, attenzione a non fare pezzetti troppo piccoli ché durante la cottura il polipo perde acqua e si riduce.
Aggiungere il polipo al soffritto, pepare generosamente e fare insaporire per 5 minuti.
Sfumare con il vino e far riprendere il bollore. Togliere l’alloro, abbassare il fuoco al minimo, il brasato deve sobbollire, coprire con un coperchio e lasciar cuocere per circa un’ora. A questo punto tastare il polipo con la punta di un coltello per testarne la cottura, assaggiare il sugo ed eventualmente aggiustare di sale e pepe.
Il brasato è pronto.
polenta: in un paiolo, possibilmente di rame o d’alluminio, portare l’acqua a ebollizione, salarla e aggiungere a pioggia la farina mescolando energicamente con una frusta in modo che non si formino grumi.
Quando si sarà formato un composto omogeneo cuocere per un’ora mescolando frequentemente dal basso verso l’alto con un cucchiaio di legno.
Se la polenta dovesse risultare troppo soda aggiungere un po’ d’acqua a filo fino a raggiungere la consistenza desiderata, se dovesse essere troppo morbida prolungare la cottura fino a raggiungere la consistenza desiderata.
 
Servire la polenta nei piatti singoli, formare al centro un cratere e riempirlo con il brasato di polipo.

p.s.: questa è la versione monoporzione preparata qualche giorno dopo...

 
 
Buon appetito.

giovedì 1 novembre 2012

Al turtòn (La tortona)

Ultima fatica dolciaria, come sempre la sostanza ha prevalso sulla forma.
Ottima!
 

Ingredienti (per una teglia da 25cm di diametro) : farina 00 150gr., patate bollite 150gr., zucchero semolato 200gr., 2 uova intere, cioccolato fondente 40gr., cacao amaro 40gr., burro 60gr., latte intero 10 cucchiai da tavola, 10 gherigli di noci, ½ bustina di lievito per dolci.
 
Preparazione : mettere in una bastardella le patate, precedentemente passate con  lo schiacciapatate, lo zucchero, le uova e amalgamare il tutto fino a ottenere un composto omogeneo.
Aggiungere il cacao, precedentemente passato al setaccio e incorporare bene.
Sciogliere a bagnomaria il burro insieme al cioccolato fatto a pezzetti, quindi aggiungere la salsa al composto e amalgamare bene.
Aggiungere la farina setacciata, il latte e mescolare molto bene.
Infine incorporare le noci e il lievito.
Imburrare la teglia, versarvi il composto, lisciarlo per bene e infornare a 165° per circa 45 minuti.
Lasciare intiepidire prima di sformare la torta.
 
Buon appetito.

lunedì 29 ottobre 2012

Quiche con salmone affumicato e finocchi


Ingredienti (per una teglia da 28cm di diametro) : basta brisée 300gr. o una confezione di quella già pronta, salmone affumicato 200gr., finocchio crudo 300gr., 5 uova intere, creme fraîche 4 cucchiai da tavola, parmigiano reggiano grattugiato 100gr., cumino q.b., sale e pepe q.b..

Preparazione : preriscaldare il forno e portarlo a 150°. Stendere la pasta brisée nella teglia, porvi sopra un foglio di carta da forno, coprire con fagioli secchi e infornare per circa 15 minuti.
Nel frattempo tritare grossolanamente il salmone.
Lavare, mondare, tagliare a fette e poi a dadini il finocchio.
In una ciotola sbattere le uova con la creme fraîche, il parmigiano, una presa di cumino, il pepe ed eventualmente aggiustare di sale.
Una volta cotta la pasta rimuovere la carta da forno con i fagioli, e disporre sulla pasta prima il salmone e poi i finocchi; quindi irrorare con il composto di uova.
Infornare a 150° e far cuocere per circa 40 minuti o fino a quando non si sarà formata in superficie una crosticina dorata.
Una volta sfornata , lasciare intiepidire la quiche prima di sformarla e poi tagliarla.
 
Buon appetito.
 
p.s.: si possono preparare anche quiche mono porzione. Più laboriose ma di grande soddisfazione.

martedì 16 ottobre 2012

AA. VV. - Spirit Of Talk Talk


AA. VV. - Spirit Of Talk Talk
[Fierce Panda Records, 2012]

Fino al 2011 i Talk Talk non sono mai stati la mia cup of tea, anzi, l’ascolto di Such A Shame mi ha sempre fatto venire l’orticaria e il gruppo londinese era, per me, rappresentato solo da quella canzone.
Poi, per il compleanno dello scorso anno, una cara e caparbia amica mi ha regalato la loro discografia in cd e mi si è aperto un mondo: con quasi trent’anni di ritardo ho scoperto una grande band e un grandissimo autore, Mark Hollis.
 
Lo scorso 3 settembre è stato pubblicato Spirit Of Talk Talk, un tributo molto interessante e, a mio modesto parere, un progetto molto ben riuscito.
I produttori hanno privilegiato sia artisti di nicchia che brani non sempre tra i più conosciuti e il risultato è un doppio album oscuro e carico di tensione positiva.
 
Quasi tutte le cover sono ben riuscite ma queste lo sono in modo particolare:
Lone Wolf – Wealth
Duncan Sheik – Life’s What You Make It
- King Creosote – Give It Up
- Joan As Police Woman – Myrrhman
The Last Dinosaur – Runeii
Matthias Vogt Trio – April 5th
White Lies – Give It Up
- The Lovetones – The Party’s Over
- Thomas White – Candy
- The Acorn – Taphead
 
Buon ascolto.

lunedì 15 ottobre 2012

Gnocchi alla romana con speck

La giornata di oggi si prestava bene a intrugliare qualche cosa di nuovo e da bravo dottor Jekyll ho provato su me stesso quanto cucinato.
L'esperimento è riuscito: erano molto buoni e non mi sono trasformato nel signor Hyde.
 

Ingredienti (per circa 40 gnocchi): latte intero 1 lt., semolino 250 gr., due tuorli, sale q.b., burro 100 gr., parmigiano reggiano grattugiato 100 gr., speck tritato al coltello 100 gr..
 
Preparazione : in una casseruola versare il latte e un pizzico di sale; quindi, quando inizia a sobbollire versare il semolino, mescolare energicamente con una frusta affinché non si formino grumi, come si fa per la polenta, e cuocere, sempre mescolando, per 10 minuti da quando riprende bollore. Una volta cotto aggiungere la metà del burro, i due tuorli, la metà del parmigiano, lo speck e amalgamare bene il composto.
Preriscaldare il forno a 200°.
Formare delle palline (io uso un porzionatore da gelato) e porle in una teglia precedentemente imburrata.
Infornare per circa 30 minuti o fino a quando sulla superficie degli gnocchi si sarà formata una crosticina dorata.
Una volta cotti, sfornarli, irrorarli con il burro rimasto fatto tostare e infine cospargerli con il parmigiano rimasto.
 
Buon appetito.

giovedì 11 ottobre 2012

Torta di pane con verdure al curry


Ingredienti : 5 fette di pane per tramezzini, 2 pomodori ramati, 2 zucchine, 1 peperone rosso, 2 carote, 1 cipolla bianca, 1 melanzana, 1 patata, 5 uova, parmigiano reggiano grattugiato 100 gr., emmenthal grattugiato 100 gr., panna liquida 100 ml., 2 fette di pan carré grattugiato, origano 1 cucchiaino da caffè, olio evo q.b., pasta di curry madras (Patak’s), 1 spicchio d’aglio, 1 foglia d’alloro, sale e pepe q.b..

Preparazione : mondare e lavare le verdure, quindi tagliarle a dadini (brunoise). In una grande padella far scaldare l’olio con l’aglio e l’alloro, quando sarà ben caldo versarvi le verdure e farle saltare a fuoco vivo per pochi minuti. Devono rimanere al dente. Farle intiepidire.
Preriscaldare il forno a 200°.
Imburrare l’interno di una teglia di circa 22cm. di diametro e rivestirlo con carta da forno.
In una zuppiera sbattere le uova con la panna, un pizzico di sale e un’abbondate macinata di pepe nero; inzupparvi le fette di pane e poi rivestire l’interno della teglia.
Infornare per circa 5 minuti.
Nel frattempo unire alla miscela di uova avanzate le verdure, il parmigiano e l’emmenthal; aggiustare di sale e pepe.
Versare il composto nella teglia, guarnire con i pomodori tagliati a fette, il pan carré, l’origano e un filo d’olio.
Infornare per circa 40 minuti.
Una volta cotta, lasciare intiepidire la torta e poi toglierla dalla teglia.

Buon appetito.

p.s.: quella nelle fotografie è la versione monoporzione preparata per cena questa sera.     

venerdì 31 agosto 2012

Pesce persico al curry con riso basmati



Ingredienti :
Per il pesce : pesce persico 4 tranci da 150 gr. circa cadauno, farina q.b., 2 cucchiai da tavola di olio evo, 2 cucchiaini di curry in polvere.
Per il riso : 400 gr. di riso basmati, 600 gr. d’acqua, una stecca di cannella (4 cm. ca.), 10 chiodi di garofano, 10 bacche di ginepro, un pizzico di sale, un cucchiaio d’olio evo.
Per la salsa : burro chiarificato 50 gr., 2 cucchiai da tavola di olio evo, cipolla bianca 200 gr., sedano 100 gr., 1 spicchio d’aglio, 2 cucchiaini da caffè di pasta di curry piccante (“Patak’s” o “Rajah”), 2 foglie di alloro, ½ cucchiaino da caffè di timo, ½ cucchiaino da caffè di noce moscata grattugiata, 1 cucchiaio da tavola di prezzemolo fresco tritato, 1 cucchiaio da tavola di basilico fresco tritato, 1 cucchiaio da tavola di curry in polvere, farina 50 gr., brodo vegetale 1 lt., panna 200 gr., sale q.b..
 
Preparazione :
Salsa : mettere in una casseruola il burro, l’olio, la cipolla, il sedano e l’aglio tritati e farli appassire a fuoco moderato per 5 minuti coperti con un coperchio. Aggiungere la pasta di curry, l’alloro, il timo, la noce moscata, il prezzemolo, il basilico mescolare con cura e fare stufare, sempre a fuoco moderato, coperto per altri 5 minuti. Miscelare la farina con il curry in polvere e aggiungerlo nella casseruola. Mescolare bene, otterrete una sorta di impasto che farete insaporire per 5 minuti. Nel frattempo portare a ebollizione il brodo e aggiungerlo al composto mescolando con molta cura e facendo attenzione che non si formino grumi. Quando si sarà ottenuta una salsa fluida, portare a ebollizione, togliere l’alloro e fare cuocere a fuoco moderato per 45 minuti. Quindi frullare la salsa con un frullatore a immersione, filtrare il composto con un chinoise e una volta ottenuta una salsa liscia aggiungere la panna, aggiustare di sale e appena riprende bollore togliere dal fuoco e lasciare coperto. La salsa è pronta.
Riso : preriscaldare il forno a 200°. Risciacquare sotto acqua corrente fredda il riso finché l’acqua non sarà diventata limpida. Porre in una casseruola d’acciaio che poi possa essere messa in forno (niente manici di plastica o legno) l’acqua, la cannella, i chiodi di garofano, le bacche di ginepro, un pizzico di sale e portate a ebollizione. Con una schiumarola togliete la cannella, i chiodi di garofano, le bacche di ginepro e aggiungete il riso. Mescolare e portare a ebollizione quindi aggiungere l’olio e sigillare la casseruola con un foglio d’alluminio. Mettete in forno per 12/15 minuti, dopodiché il riso sarà pronto.
Pesce : versare in una padella molto larga e con i bordi bassi l’olio e portarlo a circa 160°. Miscelare farina e curry quindi passarci dentro i tranci di pesce. Eliminare la farina in eccesso e mettere il pesce nella padella. Fare rosolare il pesce fino a quando si sarà formata una leggera crosticina, circa 3 minuti per lato.
 
Buon appetito.

domenica 26 agosto 2012

Bagel con salmone e formaggio

Questa mattina mi sono cimentato nella preparazione dei bagel, il risultato è stato eccellente e per parafrasare Robert Duval in Apocalypse Now: "Mi piace l'odore dei bagel appena usciti dal forno... profumano di vittoria".
E' stato un ottimo pranzo domenicale: leggero e gustoso.
Ecco come ho preparato il tutto...
 

Ingredienti (per 7 bagel): farina manitoba 500 gr., lievito di birra fresco ½ cubetto, zucchero semolato 50 gr., sale 10 gr., acqua tiepida 350 gr., olio q.b., latte q.b., semi a piacere (sesamo, finocchio, papavero, etc.), salmone affumicato, formaggio spalmabile (certosa o stracchino), cipolla di tropea tagliata a velo, capperi di Pantelleria precedentemente dissalati, vodka q.b..
 
Preparazione : in una capace ciotola sciogliere il lievito e lo zucchero nell’acqua. Aggiungere la farina, il sale e impastare fino a ottenere un composto elastico e che non rimane attaccato alle dita. Formare una palla, ungerla leggermente d’olio, coprirla con un panno umido e lasciarla lievitare per due ore o finché l’impasto non sarà raddoppiato di volume.
Mettere a bollire dell’acqua in una pentola capiente e preriscaldare il forno a 180°.
Dividere l’impasto in 7 parti uguali e formare delle ciambelle (bagel) con un buco di circa 5 cm.
Ponete 2 o 3 bagel  nell’acqua che deve appena sobbollire. I bagel affonderanno per tornare a emergere dopo un paio di minuti, a questo punto contare 3 minuti di cottura per lato. Scolare i bagel con una schiumarola e porli su un canovaccio umido.
Spennellare la parte superiore dei bagel con un po’ di latte e spolverizzarli con i semi che si preferiscono.
Disporre i bagel su un foglio di carta da forno e infornarli per 20 minuti, quindi farli ben raffreddare prima di farcirli.
Tagliare orizzontalmente i bagel, spalmare il formaggio solo sul lato interno inferiore, ricoprire con il salmone affumicato (abbondate e non fate gli spilorci), aggiungere la cipolla, qualche cappero, una spruzzata di vodka e coprire con l’altra metà del bagel.
 
Buon appetito.
 
p.s.: i bagel si possono farcire a piacere, come qualsiasi panino.

martedì 21 agosto 2012

Django Django - Django Django

Django Django - Django Django
[Because Music, 2012]

Spensierato è l’aggettivo che credo più si addica al primo lavoro sulla lunga distanza dei Django Django, quartetto di Dalston, in quel di Londra.

La band inglese attinge da talmente tanti generi e sottogeneri che, per fortuna, è praticamente impossibile appiccicarle un’etichetta come si fa a qualsiasi prodotto di consumo.
Il debito che i Django Django pagano alla Beta Band è pesante ma si può capire considerando che il batterista, Dave Maclean, è il fratello di John Maclean, tastierista del gruppo scozzese.
La lista dei debiti, però, è lunghissima, varia e molto articolata perché il gruppo di Vinny Neff e soci cita a più non posso ma lo fa con garbo e gusto miscelando con abilità generi e artisti tra i più disparati.
I rimandi ai Devo sono ben evidenti in Default, ancora la band di Akron, insieme ai Beach Boys, è ben presente nel surf-pop di Hail Bop, in WOR Ennio Morricone gentilmente ringrazia per il tributo, come ringraziano Crosby, Stills, Nash & Young per gli impasti vocali di Silver Rays, la fluente barba di Sam Beam (Iron & Wine) abbraccia Hand Of A Man, uno spruzzo di etnicità caratterizza la strumentale Skies Over Cairo, ma la lista degli artisti citati qua e là anche per pochissimi istanti è veramente lunga.
Il tutto è legato, tenuto insieme, da un uso sapiente e mai invasivo dell’elettronica.

Un album molto fresco, direi estivo, anche se la pubblicazione risale allo scorso febbraio, che si ascolta con piacere. Musica che, una volta tanto, non fornisce la scusa per farsi troppe seghe mentali.

Buon ascolto.

giovedì 16 agosto 2012

Dead Can Dance - Anastasis

Dead Can Dance - Anastasis
[PIAS Recordings, 2012]

Se i miei ricordi scolastici non m’ingannano anastasis, in greco, significa resurrezione e, dopo 16 anni dal loro ultimo album insieme, il sodalizio artistico tra Lisa Gerrard e Brendan Perry risorge. E lo fa alla grande.
L’album inizia con la solenne Children Of The Sun, la voce di Perry è quella del Jim Morrison ammaliatore di The End, gli arrangiamenti per archi e fiati sono semplicemente splendidi.
È la volta di Gerrard a deliziarci le orecchie con il canto, in chissà quale lingua mediorientale, ieratico e ispiratissimo di Anabasis (ispirata dall’omonima opera di Senofonte?) sostenuto da una base musicale dall’incedere lento e ineluttabile, e della successiva Agape, con violini e saz in bella evidenza.
Seguono Amnesia, anche qui archi e fiati di grande impatto, Kiko, medievale e orientaleggiante, Opium, elettronica e sinfonica sarebbe perfetta come colonna sonora, Return Of The She-King, epica ed evocativa, e la conclusiva All In Good Time.
Anastasis mi ha dato l’impressione che la coppia australiana sia ormai in possesso di una grande tranquillità interiore e della consapevolezza di produrre musica sempre ad altissimi livelli, e con i tempi che corrono non mi pare cosa da poco.
Uno dei migliori prodotti pubblicati nel 2012.
Buon ascolto.

lunedì 13 agosto 2012

French carrozza

L'ho chiamato "French carrozza" perché è un ibrido tra il French toast e la mozzarella in carrozza.
 

Ingredienti (per 4 persone) : 4 uova intere, latte 180ml., 8 fette di pane per tramezzini (quello bianco senza crosta), senape di Digione forte, prosciutto cotto affumicato 120gr., 8 fette di formaggio edammer, cornflakes q.b., burro 30gr., sale e pepe.

Preparazione : preriscaldare il forno a 180°.
In una bastardella sbattere le uova, il latte, il sale, il pepe e tenere da parte.
Spalmare la senape su un lato di 4 delle fette di pane, sovrapporre una fetta di formaggio poi il prosciutto e ancora il formaggio quindi coprire con le altre 4 fette di pane.
Porre i toast in una pirofila e irrorarli con le uova sbattute, girarli e poi panarli nei cornflakes tritati grossolanamente.
In una grande padella antiaderente fate sciogliere il burro quindi rosolate i toast circa un minuto per lato. Una volta dorati porli in una teglia e infornarli per circa dieci minuti, a metà del tempo girarli. Quando si saranno leggermente gonfiati sono pronti.

Buon appetito.

sabato 11 agosto 2012

Bramantino a Milano



Sfidando la canicola milanese, ieri pomeriggio ho visitato, presso la Sala del Tesoro e la Sala della Balla del Castello Sforzesco, la mostra dedicata a Bartolomeo Suardi, detto il Bramantino.

La mostra è autoprodotta dal Comune di Milano e rientra in un più vasto progetto di rivalutazione e divulgazione dell’importante e corposo patrimonio artistico e culturale milanese.
Come la mostra Addio Anni ’70 anche questa sul Bramantino è gratis e in un momento così buio e incerto per il Paese è veramente con grande piacere che si apprezza questo genere di iniziativa che si era completamente perduto durante i cinque anni della sciagurata gestione Moratti.

La sede sforzesca, oltre a essere sempre particolarmente suggestiva, era anche l’unica possibile a ospitare la mostra per la presenza di due gruppi di opere praticamente non spostabili: l’affresco che raffigura Argo, il mitologico guardiano, nella Sala del Tesoro e la serie di dodici arazzi che rappresentano i mesi dell’anno, eseguiti da tale Maestro Benedetto su disegni del Bramantino, le cui dimensioni – circa 5 metri per lato – ne rendono molto difficile il trasloco dalla Sala della Balla ad altre sedi.
Le altre opere esposte, tutte a carattere religioso, provengono esclusivamente da sedi del patrimonio artistico cittadino come la Pinacoteca di Brera, la Biblioteca Ambrosiana e solo un’opera, un San Sebastiano, proviene da una collezione privata.

È un’esposizione semplice, senza sfarzo né fronzoli, a riprova che se c’è la sostanza per organizzare un evento di sicuro interesse e valore non occorrono fiocchi e lustrini ma solamente mettere in funzione i neuroni e rimboccarsi le maniche.

Tutte le opere esposte più altre ancora sono contenute nell'interessante e molto ben realizzato catalogo pubblicato per l'occasione.
Bramantino a Milano è visitabile fino al 25 settembre 2012 dal martedì alla domenica dalle 9:00 alle 17:30, l’ultimo ingresso è alle 17:00.

Buona visita.

venerdì 3 agosto 2012

Parmigiana veloce-veloce

ecco il mio pranzo di oggi, slurp...!


Ingredienti : melanzane al forno, pomodori confit, scamorza, filetti d'acciuga sott'olio, olive taggiasche.

Preparazione : ho fiducia nel vostro intuito...


Buon appetito.   

giovedì 2 agosto 2012

Bologna, 2 agosto 1980 - 2 agosto 2012


Mentre ogni anno che passa il ricordo tende sempre più ad affievolirsi, ma serebbe meglio dire che viene artatamente fatto affievolire, i dieci piani di morbidezza di via Negri (il Giornale) ricordano il 32° anniversario della strage della stazione di Bologna attraverso la lettera di chi è stato condannato all'ergastolo (ma vive in regime di semi libertà) per aver commesso l'attentato, Giuseppe Valerio Fioravanti.

Una vera vergogna che solo un Paese semi civile come l'Italia può permettere e sopportare!

mercoledì 25 luglio 2012

Tindersticks @ Villa Arconati, Castellazzo di Bollate



È difficile catalogare la musica dei Tindersticks. Indie rock? Chamber pop? Un bel “chissenefrega” e passa la paura. Mi piacciono e questo mi basta.

Ultimo concerto quello di ieri sera prima di partire per un po’ di vacanze, spero migliori di quelle dello scorso anno.

Atmosfera rilassata, quasi conviviale, circa 600 posti a sedere che verranno velocemente occupati dal pubblico che assisterà al concerto in attento e rispettoso, quasi religioso, silenzio.

Il sestetto di Nottingham si presenta sul palco alle 21:30 e per 90 minuti suonerà attingendo molto dall’ultimo album, The Something Rain, pubblicato lo scorso febbraio.
I brani che mi sono piaciuti di più sono stati Chocolate, evocativa e toccante musicalmente quanto bizzarra nel testo con finale a sorprea, Medicine, come bis, una versione dilatata e commovente della strumentale Goodbye Joe a chiudere l’esibizione e l'immensa Show Me Everything, il brano più bello dell'ultimo album, nel mezzo tante altre belle canzoni malinconicamente delicate e avvolgenti come il golf a cui si è più affezionati.

I Tindersticks sono il classico gruppo che mi piacerebbe trovare sempre presso il pub vicino a casa: pinta di birra, concerto e poi a dormire felice come un bambino.

Aloha.

martedì 24 luglio 2012

Patti Smith @ Villa Arconati, Castellazzo di Bollate



Sinceramente non so cosa scrivere, ho visto Patti Smith talmente tante volte che le parole le ho esaurite praticamente tutte.

Nulla da dire sulla sua professionalità e sull’impegno che Patti profonde nelle sue performance ma le 66 primavere di una vita vissuta intensamente iniziano a farsi sentire anche per lei a partire dall’oculata scelta dei brani della setlist.
Già, perché se l'artista di Chicago vuole chiudere con il doppio botto, Gloria e Rock ‘n’ Roll Nigger, deve obbligatoriamente risparmiarsi in precedenza ripiegando su brani molto tranquilli come We Three, Peaceable Kingdom et similia, affidarsi a una versione recitata di People Have The Power e prendere un po’ di fiato durante il medley Night Time/(We Ain’t Got) Nothin’ Yet/Born To Lose/Pushin’ Too Hard affidato all’immarcescibile Lenny Kaye.

Tutto sommato un buon concerto, sicuramente meglio di quello tenuto insieme a La casa del Vento ma decisamente inferiore a quello parigino del gennaio 2011 alla Salle Pleyel.

Nota veramente stonata le famigliole con bambini nei passeggini che davano una patina nazionalpopolare da sagra di paese di cui non si sentiva proprio il bisogno.

Aloha.

Setlist:
- Redondo Beach
- Dancing Barefoot
- April Fool
- Fuji San
- This Is The Girl
- Ghost Dance
- Distant Fingers
- Beneath The Southern Cross
- Medley: Night Time/(We Ain’t Got) Nothin’ Yet/Born To Lose/Pushin’ Too Hard
- We Three
- Nine
- Pissing In A River
- Because The Night
- Peaceable Kingdom
- People Have The Power (spoken)
- Gloria
Encore:
- Banga
- Rock ‘n’ Roll Nigger

sabato 21 luglio 2012

Joan as Police Woman @ Villa Simonetta, Milano



Joan Wasser non delude mai!

Nella rinascimentale cornice di Villa Simonetta, attualmente sede della Civica Scuola di Musica, ieri sera si è potuto assistere a uno dei migliori concerti della cantante newyorkese.

Cappello di paglia blu, t-shirt nera senza maniche raffigurante la copertina di Loaded dei Velvet Underground, cargo scuri e un paio di improbabili scarpe bianche con il tacco, così si presenta alle 21:30 sul palco una sorridente e caricata Joan.
L’avvio è affidato a un brano nuovo Stay, soul/funk rivisitato nel suo personalissimo stile.
A seguire Run For Love (in una versione che sembra interpretata da Isaac Hayes sotto Lsd), Kiss The Specifics, The Magic, Flash (in un nuovo e sofferto arrangiamento), Christobel, Chemmie e molti altri ancora.
A metà esibizione nuovo inedito, Morning Bell, brano complesso, jazzatissimo, uno dei migliori.
A chiudere, come bis, un altro inedito, anzi “Questo pezzo lo suoniamo dal vivo per la prima volta questa sera” annuncia Joan, What The World, una lunga cavalcata in stile Neil Young eseguita sotto le prime gocce di un temporale estivo che non ha permesso ulteriori esecuzioni. A me è la canzone che è piaciuta di più.
Sono mancati all’appello due suoi cavalli di battaglia, Save Me e la bowiana Sweet Thing ma sono state egregiamente compensate dalle nuove canzoni.
90 minuti di concerto volati via in un soffio.

Come sempre Joan si è dimostrata all’altezza della situazione con la sua comunicatività, scherzando con il pubblico - “Is the stage on fire?” esclama ridendo quando la macchina del fumo viene inaspettatamente accesa - ed empatia merito anche di un’atmosfera molto rilassata, più da serata tra amici che di concerto ingessato. Sembra anche molto migliorata a livello chitarristico.
A sostenerla i fidati e inseparabili Parker Kindred  alla batteria e Tyler Wood alle tastiere.

Aloha.

martedì 17 luglio 2012

Le luci di New York di Saul Leiter @ Fondazione FORMA, Milano



Che bello poter visitare un’esposizione di mattina, sembra che lo spazio sia aperto solo per te. E’ una soddisfazione, quasi un piacere, impagabile.

La Fondazione FORMA è forse il più bello spazio espositivo che Milano offre per mostre fotografiche: grande, ben disegnato, arioso e luminoso.
Anche esposizioni modeste acquistano molto più fascino se presentate nell’ex deposito dell’ATM in Piazza Tito Lucrezio Caro.

Attualmente sono visitabili, fino al 16 settembre e al modico prezzo di 7,50 €uro sconti esclusi, due personali: Le luci di New York di Saul Leiter e Zingari di Josef Koudelka. Troppo piccola la prima, troppo grande la seconda.

Leiter è un arzillo ottantanovenne originario di Pittsburgh ma residente a New York da eoni e ancora in attività.
Nel corso della sua carriera ha lavorato per tantissime riviste tra cui: Harper’s Bazaar, Esquire, Life, Vogue, Elle.
Una delle passioni di Leiter è quella di fotografare la quotidianità di New York cogliendo, spesso attraverso inquadrature inusuali, persone, oggetti e situazioni del suo quartiere.
Molto belle le foto di New York innevata scattate attorno agli anni ’50. Alcune sono prese attraverso i vetri appannati di negozi, altre direttamente in strada. Interessantissimo il suo uso delle immagini riflesse in vetrine e specchi. I suoi nudi non sono mai banali né morbosi ma molto solari e naturali.
Bellissime la foto di John Coltrane in un fumoso locale newyorkese e quella della figlia quattrenne di un suo amico, Joanna.

Zingari è un importante reportage realizzato in Romania nel 1967 da Josef Koudelka, ingegnere aeronautico ceco da sempre prestato alla fotografia.
Scatti rigorosamente in bianco e nero di grande impatto ma oltre 100 foto monotematiche a me hanno sinceramente un po’ annoiato.

Due mostre, soprattutto quella di Leiter, che vale la pena visitare.

Aloha.

lunedì 16 luglio 2012

domenica 15 luglio 2012

Addio anni ’70 @ Palazzo Reale, Milano e “Antica focacceria S. Francesco”



La Milano degli anni ’70 è spesso rappresentata e ricordata dalla foto di un dimostrante di Autonomia Operaia con il passamontagna, solo, in mezzo a via De Amicis, con le gambe divaricate e le braccia tese a impugnare con tutte e due le mani una pistola puntata verso la polizia. Era il 14 maggio 1977 e nel corso di quella sparatoria venne assassinato un agente di polizia, io non avevo ancora 18 anni e gli anni ’70, nel bene e nel male, li ho vissuti tutti.

Per fortuna Milano non era solo la città degli omicidi, delle stragi, delle ammorbanti manifestazioni del sabato pomeriggio che se andava bene paralizzavano il centro città e se andava male lo mettevano a ferro e fuoco, dove se eri abbigliato in un modo piuttosto che in un altro rischiavi le sprangate dai comunisti o le coltellate dai fascisti.

Milano era una città culturalmente vivissima con concerti musicali di ogni genere (da Frank Zappa al Velodromo Vigorelli nel ’74 alla delirante Sesta edizione della Festa del Proletariato Giovanile nel ’76 a John Cage al Teatro Lirico nel ’77, ho avuto la fortuna di essere presente a tutti e tre gli eventi), con le numerose gallerie d’arte come quelle di Massimo Valsecchi o Carla Pellegrini che animavano via Manzoni, con le prime sfilate di moda di un giovane di belle speranze chiamato Giorgio Armani, con le splendide fotografie di Carla Cerati che ne immortalava la mondanità e le celeberrime “Verifiche” di Ugo Mulas, con l’artista bulgaro naturalizzato americano Christo che nel 1970 impacchettò la statua di Vittorio Emanuele II in Piazza del Duomo.
Questa Milano, e molto altro ancora, è quella che si può vedere a Palazzo Reale fino al prossimo 2 settembre.

La mostra che raccoglie, tra le altre, opere di Arnaldo Pomodoro, Luciano Fabro, Nanni Balestrini e i già citati Christo, Carla Cerati, Ugo Mulas, filmati di rappresentazioni teatrali o performance e registrazioni audio è, purtroppo, organizzata in modo abbastanza abborracciato e caotico con pochissime didascalie e nessuna spiegazione, senza un apparente filo logico tanto da mandare in confusione anche il più preparato e volenteroso dei visitatori.
La mostra è stata autoprodotta dal Comune di Milano e si può capire che l’amministrazione guidata da Giuliano Pisapia volesse dare un segnale forte alla città portata al coma culturale dalle amministrazioni targate Formentini/Albertini/Moratti ma si poteva fare decisamente meglio oltre a non far pagare il biglietto d’ingresso.

Dopo la visita mi hanno portato a cena in un locale di specialità siciliane la "Antica focacceria S.Francesco" al n.15 di via San Paolo.

Ho mangiato una buonissima focaccia maritata (milza, ricotta e provolone), un’ottima caponata il tutto innaffiato con un robusto insolia della Cantina Cusumano, una granita al limone con brioche e un caffè, il tutto a miserabili 17,00 €uro a cranio. Ottimo passito offerto dalla casa.

Riassumendo: cibo eccellente con ottimo rapporto qualità/prezzo, luogo carino anche se un po' lezioso, servizio veloce e professionale (c'è una giovane cameriera carinissima).

Se siete da quelle parti ve lo consiglio ma abbiate cura di prenotare ché noi abbiamo fatto un po' fatica a farci dare un tavolo senza aver riservato.

Aloha.

sabato 14 luglio 2012

Jack White - Blunderbuss

Jack White - Blunderbuss
[Third Man/XL Recordings, 2012]

Non sono mai stato un fan degli White Stripes (il loro Seven Nation Army in bocca ai trogloditi tifosi di calcio di mezzo mondo mi fa venire l’orticaria ancora oggi) ma solo quel genialoide di John Anthony Gillys, meglio noto come Jack White, poteva mettere in un immaginario shaker  il jazz di Herbie Hancock, l’hard rock dei Led Zeppelin, il country di Nashville, l’R&B degli anni ‘70s, l’elettronica, i canti dei negri nei campi di cotone, miscelare energicamente il tutto e versare nelle nostre orecchie un cocktail lungo una quarantina di minuti e dai caleidoscopici sapori.

Non un pezzo sbagliato, con Missing Pieces, Love Interruption, Blunderbuss e Hypocritical Kiss che toccano vette difficilmente raggiungibili.

Buon ascolto.

venerdì 13 luglio 2012

Paul Weller @ Castello Sforzesco, Vigevano (Pv)


Storica e un po’ decadente location quella di “10 giorni suonati!”, il festival organizzato dal comune di Vigevano presso il locale Castello Sforzesco.

Ieri sera quasi due ore di concerto per il cinquantaquattrenne Modfather, tra alti e bassi.
L’inizio da finto gggiovane con brani dagli ultimi due lavori mi è parso abbastanza svogliato e Weller sembrava facesse finta di suonare la chitarra.
Si è iniziato a ragionare dopo una ventina di minuti quando l’ex Style Council si è seduto al piano elettrico e ha intonato una suggestiva versione di Stanley Road in stile blaxploitation. Altro buon momento il dub di Study In Blue.
Si sono quindi alternati brani nuovi (poco riusciti e ancora meno convincenti visto la poca partecipazione del pubblico) e vecchi (eseguiti con tutt’altro impegno e trasporto e premiati da lunghi applausi dei non numerosi presenti).
Veramente riuscite le esecuzioni di Foot Of The Mountain, Whirlpool’s End e The Changingman.
Nei bis hanno trovato spazio anche altri tre brani dei Jam e In The City è stata salutata con un’ovazione.

Tutto sommato un buon concerto, Weller si spende molto e rimane un grande animale da palcoscenico sicuramente più convincente nella sua versione live che studio - e i ben 7 album live pubblicati in vent'anni di carriera solista ne sono la lampante testimonianza - ma dovrebbe rivedere la setlist (*), ché il pubblico sembra rimanere abbastanza freddo ai suoi ultimi lavori ma gradire sempre moltissimo il suo repertorio classico.

Aloha.

(*)
1) Wake Up The Nation [Wake Up The Nation]
2) 22 Dreams [22 Dreams]
3) Moonshine [Wake Up The Nation]
4) Kling I Klang [Sonik Kicks]
5) Into Tomorrow [Paul Weller]
6) Stanley Road [Stanley Road]
7) That Dangerous Age [Sonik Kicks]
8) The Attic [Sonik Kicks]
9) From The Floorboards Up [As Is Now]
10)  Start! [The Jam – Sound Affects]
11)  Pieces Of A Dream [Wake Up The Nation]
12)  Fast car / Slow Traffic [Wake Up The Nation]
13)  Around The Lake [Sonik Kicks]
14)  Study In Blue [Sonik Kicks]
15)  Dragonfly [Sonik Kicks]
16)  You Do Something To Me [Stanley Road]
17)  Foot Of The Mountain [Wild Wood]
18)  Drifters [Sonik Kicks]
19)  Paperchase [As Is Now]
20)  Echoes ‘Round The Sun [22 Dreams]

Bis:
21)  Broken Stones [Stanley Road]
22)  All I Wanna Do (Is Be With You) [22 Dreams]
23)  Art School [The Jam – In The City]
24)  In The City [The Jam – In The City]
25)  The Changingman [Stanley Road]

Bis 2:
26)  Town Called Malice [The Jam – The Gift]

mercoledì 11 luglio 2012

White Manna - White Manna

White Manna - White Manna
[Holy Mountain, 2012]

Space rock psichedelico con influenze krautrock di ottima fattura proposto da questa nuova band californiana formata da David J, Johnny Webb, Nate Clement e Tavan Anderson per i tipi della Holy Mountain.

Cinque brani per una durata totale che non arriva ai 40 minuti ma di grande impatto e intensità: Stooges, Wooden Shjips, The Doors, CAN, Spacemen 3, Alphastone, Hawkwind tutti insieme lisergicamente...

Al momento uno degli album targati 2012 che mi piace di più, caldamente consigliato.

Buon ascolto.

lunedì 18 giugno 2012

Trancio di pesce persico croccante su salsa di peperoni


Il mio pranzo di oggi.

Ingredienti : 4 tranci di pesce persico da circa 150 gr. cad., peperoni rossi 300 gr., cipolla bianca 50 gr., rosmarino, salvia, maggiorana, timo, origano, bacche di ginepro, pepe nero in grani, semi di sesamo, 2 foglie d’alloro, 4 fette di pancarré, burro 30 gr., olio evo 50 gr., sale e pepe q.b.

Preparazione : tritare finemente con un trita spezie rosmarino, salvia, maggiorana, timo, origano, bacche di ginepro, pepe nero in grani. In un mixer tritare grossolanamente il pancarré, quindi mischiare il pane, le erbe aromatiche e i semi di sesamo in una pirofila.
Lavare, mondare, fare a tocchetti i peperoni, quindi farli cuocere a fuoco vivo con 2 cucchiai d’olio e l’alloro per circa 15 minuti poi frullarli dopo avere tolto l’alloro. Passare la crema a un colino con le maglie strette in modo da separare i residui delle bucce. Tenere da parte la crema ottenuta.
Panare i filetti di persico e farli ben dorare su tutti e due i lati in un tegame con il burro e l’olio rimasto.
Mettere la salsa di peperoni a specchio sui piatti individuali e porvi sopra i tranci di pesce, guarnire con qualche rametto di timo o maggiorana, un filo d’olio evo e servire.

Buon appetito.

martedì 12 giugno 2012

Patti Smith - Banga

Patti Smith - Banga
[Columbia, 2012]


Otto anni, otto lunghissimi anni in cui “la vecchia” non ha tirato fuori un album di canzoni originali e ha continuato a rimestare dal vivo - con alterne fortune, dalla sciagurata collaborazione con gli aretini de “La Casa del Vento” all’eccelso concerto tenuto alla Salle Pleyel  di Parigi nel gennaio del 2011, forse il suo migliore a cui ho presenziato in più di trent’anni di militanza tra i suoi più sfegatati sostenitori - il proprio repertorio.

Devo onestamente dire che le aspettative non erano molto alte ché April Fool, il singolo scelto per promuovere l’imminente uscita dell’album, era una canzonetta che, a parte il grande lavoro chitarristico di Tom Verlaine, non lasciava il segno anzi faceva intravedere cupi orizzonti artistici.
“Banga”,  invece, si rivela uno dei migliori, forse il migliore, album che la sessantaseienne artista di Chicago ha pubblicato dopo il suo ritorno sulle scene nel 1988.

12 sono i brani che lo compongono, 11 originali e la cover di After The Gold Rush di Neil Young.

Spiccano, secondo le mie modestissime orecchie, Fuji-San (potenziale singolo di sicuro successo scritto insieme a Lenny Kaye), la title track Banga (dedicata al cane di Ponzio Pilato e che vede ai tamburi Johnny Depp), Maria (bellissima ballata scritta insieme al bassista Tony Shanahan e dedicata all’attrice Maria Schneider che Patti conobbe a Parigi nel 1976), Mosaic (brano dal sapore mediorientale scritto con il dandyssimo batterista Jay Dee Daugherty che qui si esibisce anche in un pregevole assolo al mandoloncello), Tarkovsky (The Second Step Is Jupiter) (dedicata al regista russo su base musicale di Sun Ra e con il figlio Jackson che si produce in un malatissimo assolo), Nine (che sfoggia un immenso Tom Verlaine a tessere il suo inconfondibile tappeto chitarristico), Seneca (splendida ninna-nanna dedicata al figlio del suo amico e regista Steven Sebring) e Constantine’s Dream (ispirato da un affresco di Piero della Francesca e che raggiunge la tensione di Radio Ethiopia/Abyssinia).

Una curiosità, “Banga” è stato pensato e pianificato da Patti Smith e Lenny Kaye durante una crociera a bordo della Costa Concordia nel marzo del 2009.

Buon ascolto.

giovedì 24 maggio 2012

AA. VV. - Secret love Vol. 3



Delicatissima colonna sonora che mi ha alleviato la noia di dovermi occupare di scartoffie domestiche per tutta la mattinata.

Folk/elettronica con qualche spruzzatina di jazz condita in salsa lo-fi di facile ascolto e ruffiana quanto basta per renderla molto gradevole.

Tra le 18 tracce spiccano “Do not as i do” cantata dalla scintillante voce di Hanne Hukkelberg, la krauta e strumentale “Cassettesingle” del duo Fujiya & iyagi, la bizzarra “Icicles and snowflakes” di Inch-time, le ipnotiche “Peace for peace” di Vincent Dalschaert e “You feel me” di Mike Milosh e la versione acustica di “Crosses” (già presente su “The garden” degli Zero7) cantata dall’impeccabile Josè Gonzales.
Unica pecca l’urticante “I’m yours” di Mocky.

Buon ascolto.

domenica 20 maggio 2012

Ossobuco con piselli e risotto allo zafferano


Continua la mia opera di cuciniere conto terzi.
Complice un clima non propriamente primaverile, ecco la mia ultima fatica ai fornelli.

Ingredienti (per 4 persone)
Per gli ossibuchi :  4 ossobuco di vitellone (tra i 3 e 4 cm. di spessore), piselli sgusciati 500 gr., burro 50 gr., olio evo 2 cucchiai da tavola, farina 00 q.b., doppio concentrato di pomodoro 2 cucchiaini da caffè, brodo vegetale 500 ml., salvia 5 foglie, sale e pepe.
Per il risotto : riso carnaroli 400 gr., zafferano in pistilli 2 gr., brodo vegetale 1 litro, burro 30 gr., olio evo 2 cucchiai da tavola, parmigiano reggiano grattugiato 4 cucchiai da tavola, sale.

Preparazione
Ossibuchi
: Infarinare gli ossibuchi e farli soffriggere a fuoco vivo in una capiente padella con la salvia, l’olio e il burro per una decina di minuti. Salarli e peparli.
Aggiungere il doppio concentrato di pomodoro diluito in un poco di brodo e cuocere per altri 5 minuti.
Aggiungere brodo fino ad arrivare alla metà degli ossibuchi e proseguire la cottura a fuoco moderato per circa 75 minuti avendo cura di girarli ogni 15 minuti. Tenere il tegame coperto in modo che il sugo non si asciughi troppo, nel caso aggiungere altro brodo.
Aggiungere i piselli precedentemente bolliti e cuocere per ancora 15 minuti.
Gli ossibuchi sono pronti.
Risotto : In una casseruola fare sciogliere il burro e due cucchiai d’olio e tostare il riso quindi iniziare ad aggiungere un paio di ramaioli di brodo. Proseguire la cottura aggiungendo un po’ di brodo alla volta.
In una tazzina mettere a bagno i pistilli di zafferano con un po’ di brodo caldo.
A ¾ della cottura aggiungere lo zafferano e la sua acqua d’ammollo e portare a cottura.
Mantecare con il parmigiano e fare riposare coperto per un paio di minuti. Se dopo il riposo il risotto non dovesse risultare abbastanza morbido aggiungete pochissimo brodo caldo.

Buon appetito.

venerdì 18 maggio 2012

domenica 13 maggio 2012

Japan - Oil On Canvas



L’interpretazione di David Sylvian, oppiaceo crooner dalla voce indolente, è al suo zenith, la ritmica di Steve Jansen è essenziale e metronomica, le linee del fretless di Mick Karn si insinuano sotto la pelle come una torbida passione,  le tastiere di Richard Barbieri stendono una tenue coltre come la nebbia sul Chang Jiang e le note della chitarra di Masami Tsuchiya sono affilate lame che torturano con sapienza.

Decadente, elegante, pigro, raffinato, cosa di meglio per compensare la piovosa e  loffia domenica milanese?

Buon ascolto.

p.s.: ora che la Polaroid ha smesso di produrre anche le pellicole, i gentiluomini con che cosa scatteranno le loro fotografie?