Il vero fascismo non è prendere a manganellate chi la pensa diversamente. Il vero fascismo è la normanità dell'odio; tanto normale da non sembrare nemmeno più odio ma solo un'opinione come un'altra. In questo l'Italia è rimasta un paese fascista.


domenica 15 luglio 2012

Addio anni ’70 @ Palazzo Reale, Milano e “Antica focacceria S. Francesco”



La Milano degli anni ’70 è spesso rappresentata e ricordata dalla foto di un dimostrante di Autonomia Operaia con il passamontagna, solo, in mezzo a via De Amicis, con le gambe divaricate e le braccia tese a impugnare con tutte e due le mani una pistola puntata verso la polizia. Era il 14 maggio 1977 e nel corso di quella sparatoria venne assassinato un agente di polizia, io non avevo ancora 18 anni e gli anni ’70, nel bene e nel male, li ho vissuti tutti.

Per fortuna Milano non era solo la città degli omicidi, delle stragi, delle ammorbanti manifestazioni del sabato pomeriggio che se andava bene paralizzavano il centro città e se andava male lo mettevano a ferro e fuoco, dove se eri abbigliato in un modo piuttosto che in un altro rischiavi le sprangate dai comunisti o le coltellate dai fascisti.

Milano era una città culturalmente vivissima con concerti musicali di ogni genere (da Frank Zappa al Velodromo Vigorelli nel ’74 alla delirante Sesta edizione della Festa del Proletariato Giovanile nel ’76 a John Cage al Teatro Lirico nel ’77, ho avuto la fortuna di essere presente a tutti e tre gli eventi), con le numerose gallerie d’arte come quelle di Massimo Valsecchi o Carla Pellegrini che animavano via Manzoni, con le prime sfilate di moda di un giovane di belle speranze chiamato Giorgio Armani, con le splendide fotografie di Carla Cerati che ne immortalava la mondanità e le celeberrime “Verifiche” di Ugo Mulas, con l’artista bulgaro naturalizzato americano Christo che nel 1970 impacchettò la statua di Vittorio Emanuele II in Piazza del Duomo.
Questa Milano, e molto altro ancora, è quella che si può vedere a Palazzo Reale fino al prossimo 2 settembre.

La mostra che raccoglie, tra le altre, opere di Arnaldo Pomodoro, Luciano Fabro, Nanni Balestrini e i già citati Christo, Carla Cerati, Ugo Mulas, filmati di rappresentazioni teatrali o performance e registrazioni audio è, purtroppo, organizzata in modo abbastanza abborracciato e caotico con pochissime didascalie e nessuna spiegazione, senza un apparente filo logico tanto da mandare in confusione anche il più preparato e volenteroso dei visitatori.
La mostra è stata autoprodotta dal Comune di Milano e si può capire che l’amministrazione guidata da Giuliano Pisapia volesse dare un segnale forte alla città portata al coma culturale dalle amministrazioni targate Formentini/Albertini/Moratti ma si poteva fare decisamente meglio oltre a non far pagare il biglietto d’ingresso.

Dopo la visita mi hanno portato a cena in un locale di specialità siciliane la "Antica focacceria S.Francesco" al n.15 di via San Paolo.

Ho mangiato una buonissima focaccia maritata (milza, ricotta e provolone), un’ottima caponata il tutto innaffiato con un robusto insolia della Cantina Cusumano, una granita al limone con brioche e un caffè, il tutto a miserabili 17,00 €uro a cranio. Ottimo passito offerto dalla casa.

Riassumendo: cibo eccellente con ottimo rapporto qualità/prezzo, luogo carino anche se un po' lezioso, servizio veloce e professionale (c'è una giovane cameriera carinissima).

Se siete da quelle parti ve lo consiglio ma abbiate cura di prenotare ché noi abbiamo fatto un po' fatica a farci dare un tavolo senza aver riservato.

Aloha.

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