Il vero fascismo non è prendere a manganellate chi la pensa diversamente. Il vero fascismo è la normanità dell'odio; tanto normale da non sembrare nemmeno più odio ma solo un'opinione come un'altra. In questo l'Italia è rimasta un paese fascista.


domenica 3 luglio 2011

Boldini e la Belle Epoque @ Villa Olmo, Como


Mi tolgo subito il sassolino dalla scarpa ed esordisco con quello che di questa esposizione, visitata ieri, mi ha deluso: non c’era esposto nemmeno un ritratto della Marchesa Luisa Casati.

Passiamo ora agli aspetti positivi che mi hanno dato piacere e gioia, in primis la location: Villa Olmo, residenza estiva dei marchesi Odescalchi realizzata, nel 1797, in stile neoclassico dall’architetto ticinese Simone Cantoni sulla riva ovest del lago di Como.
Sale, salotti, salottini, boudoir, il grande salone delle feste con tanto di balconata e addirittura un piccolo teatro con un centinaio di posti (all’epoca non c’era il cinema e i poveri marchesi s’arrangiavano come potevano …), perfettamente tenuti in tutta la loro opulenza fatta di stucchi, dorature, statue, affreschi, sono la perfetta cornice per le altrettanto seducenti opere di Giovanni Boldini e di alcuni suoi contemporanei italiani che hanno immortalato con le loro pennellate la Parigi, ma soprattutto le donne, della Belle Epoque.

Non ho le competenze per descrive da un punto di vista tecnico i quadri che ho visto, e anche se le avessi troverei la cosa di una noia mortale, mi limiterò, quindi, a segnalare quelli che mi hanno più colpito, interessato e anche emozionato.
La conturbante “Treccia bionda” del 1891, lo splendido profilo di “Alaide Banti con l’ombrellino” del 1885, il malizioso e intimo “La toilette” del 1880, la fatale e glamorous “Mademoiselle de Nemidoff” del 1908, la spensierata e virginale “Emiliana Concha de Ossa” giovanissima cilena ritratta nel 1901, la sofisticatissima e glaciale "Miss Rita Philip Lyding" ritratta nel 1911, la testimonianza della sfiancante vita delle dame della borghesia parigina di “Dopo il ballo” del 1884 e per finire la diafana e sensuale schiena de “La cantante mondana” effigiata nel proprio studio nel 1884.
Degli altri pittori presenti mi sono piaciute molto la semplicità della bellezza della “Fanciulla con fascio di fiori” del 1909 a opera di Federico Zandomeneghi e la modernità di “Sul molo di Venezia” dipinto da Ettore Tito nel 1900.

E dopo aver nutrito lo spirito non potevo certo trascurare il mio palato che è stato deliziato da un semplice ma sublime riso con pesce persico in quel di Varenna, giusto sull’altra sponda del lago.

Aloha.

1 commento:

  1. Be', a parte la gravissima assenza della Marchesa Casati, direi che è la mostra ti è piaciuta!

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