Il vero fascismo non è prendere a manganellate chi la pensa diversamente. Il vero fascismo è la normanità dell'odio; tanto normale da non sembrare nemmeno più odio ma solo un'opinione come un'altra. In questo l'Italia è rimasta un paese fascista.


martedì 12 aprile 2011

Sympathy for the devil


Una star del gothic-rock scomparsa nel nulla, un ex poliziotto tossico morto di overdose, una detective dal passato oscuro e dal presente altrettanto incerto, un ricco produttore televisivo con una strana ossessione, questi sono i personaggi che si muovono in una Cardiff sordida e nebbiosa, nelle foreste innevate del Galles  e in un misterioso centro di riabilitazione dove la negromanzia e crudeli riti sessuali che si perdono nella notte dei tempi sembrano segnare il destino di molte persone.
Sullo sfondo le comunità hippy degli anni ’70 e il loro straniarsi dalla vita reale attraverso l’(ab)uso di stupefacenti abbinato alla maniacale attrazione verso l’occulto che spesso sfociava in incontrollabili, folli e devastanti violenze.
Interessanti sono i numerosi riferimenti musicali, soprattutto nella prima parte del romanzo: dal pop-folk di Nick Drake alla space disco di Amanda Lear di “Follow me”, dalle malinconiche melodie dei Mazzy Star al sentimentale easy listening delle Shangri-Las.

Scritto da Howard Marks, il più colto ed eccentrico ex trafficante di stupefacenti del mondo e autore della super-venduta autobiografia “Mr. Nice”, “Gli uomini preferiscono il diavolo” (Giano, 2010) è un thriller dalla trama interessante e ben sviluppata, le atmosfere ovattate ma coinvolgenti, la costante suspense e lo stile senza troppi fronzoli ne fanno un libro che si legge tutto d’un fiato.

Buona lettura.

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